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Formazione ed aggiornamento per i sommelier AIS

Il raggiungimento della qualifica di Sommelier rappresenta per chi entra nel mondo AIS l’accesso ad un percorso formativo molto più ampio ed articolato. Il percorso didattico successivo all’ambìto “terzo livello” è rappresentato dalla figura del Degustatore ed è dedicato a chi vuole approfondire ulteriormente le proprie conoscenze nell’ambito della tecnica di degustazione anzichè entrare a far parte sempre più attivamente delle figure di riferimento dell’Associazione, come Relatore o Direttore dei Corsi.

Proprio ai Degustatori, AIS Liguria ha dedicato una serie di incontri di aggiornamento mirati ad una crescente qualificazione e ad una conoscenza capillare del proprio territorio regionale. Il progetto, ideato e sviluppato da Marco Rezzano in sintonia con la Presidenza regionale, si concentra sulle singole porzioni di territorio, le caratteristiche morfologiche ma anche storiche e sociali, perché il vino rappresenta la terra ma anche gli uomini che ne fanno parte. Incontro d’esordio nell’estremo ponente, a Dolceacqua, prima DOC di Liguria dal lontano 1972.

Volutamente si percorre a piedi il paese, i suoi carruggi erti, fino al Castello che domina le vigne scoscese e le colline del Rossese. Marco Rezzano ha deciso non a caso di partire dal prodotto, degustarlo attentamente, discuterlo, sviscerarlo insieme al vice-presidente regionale Augusto Manfredi appassionato studioso di vini ponentini e non solo. Si passa poi a conoscere i produttori e dare una faccia ad ogni bottiglia, un carattere, una mano. E infine a mangiare insieme, degustatori e produttori, tutti intorno al protagonista principale: il Rossese. Il pomeriggio è dedicato ancora al Rossese, a calpestarlo, respirarlo, sfiorare i tagli della potatura direttamente nei vigneti stessi, anzi, direttamente in uno dei vigneti storici della Val Nervia: L'Arcagna.

Nome arcigno e misterioso, spigoloso come i contorni dei suoi calanchi. Da qui, guardando alla collina dell’opposto versante, si gode il Luvaira e dalle Terre Bianche del suo culmine s'apre la Val Roya con il Migliarina. Dietro al crinale del Luvaira, si apre la Val Verbone, quella dei Pini, delle Galeae, del Posaú, quella che sale fino ai Curli, quella più stretta e chiusa. Due vini sontuosi e giustamente diversi struttura per eleganza, floreale appassito per accenni di macchia aromatica. Potenza per equilibrio. Così 21 vini sono stati serviti dalla squadra composta da Alessandro Gasloni, Ginevra Granelli, Maria Rita Siccardi della delegazione imperiese. I risultati sono nella memoria di ogni degustatore, faranno parte del corredo di ognuno.

L’incontro di Dolceacqua ha beneficiato dell’accoglienza della sede distaccata dell’Enoteca Regionale, nell’ottica del progetto regionale “La Liguria ama i suoi vini” che ricade nella misura 133 del Piano di Sviluppo Rurale. L’Enoteca collaborerà alla logistica ed all’ospitalità dei partecipanti anche per i prossimi incontri, il primo dei quali sarà a gennaio, presso la sede dell’Enoteca Regionale a Castelnuovo Magra nell’estremo levante, per proseguire successivamente con le zone del Pigato, dell’Ormeasco, il Tigullio ed il Genovesato, per completare un’analisi attenta e puntuale, primo passo di successivi eventi orientati alla crescita formativa della prossima generazione di Relatori e Degustatori AIS.

Crescita e formazione non rappresentano per i Degustatori AIS l’unico seppur significativo obiettivo. Vitae, la nuova guida dei migliori vini italiani è stata per la prima volta il frutto del lavoro dei team regionali, che hanno valutato, rigorosamente alla cieca, i campioni pervenuti dai produttori, analizzando e recensendo la quasi totalità dei vini del proprio territorio di competenza. La didattica comune e la metodologia di degustazione fanno si che il risultati raggiunti abbiano una valenza scientifica e dunque i valori attribuiti alle singole etichette presenti in guida siano riconducibili ad un giudizio quanto più possibile oggettivo e scevro dalle soggettività degli autori. Gli utenti della guida ed in particolare quelli di formazione AIS, potranno riconoscere nelle valutazioni dei vini le migliori espressioni delle rispettive tipicità e del territorio di appartenenza ovvero quanto ci si dovrebbe aspettare da uno strumento attraverso cui potersi orientare nella scelta e nella conoscenza del vastissimo panorama enologico italiano.

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